UN TEMPIO FENICIO DEDICATO A BAAL SHAMEM SITUATO NEI PRESSI DELLA TORRE SAN VITTORIO
16.06.2015 00:31(A cura di Gianni Piredda) UN TEMPIO FENICIO DEDICATO A BAAL SHAMEM SITUATO NEI PRESSI
DELLA TORRE SAN VITTORIO
Quando i fenici iniziarono tra l'VIII e il VII secolo a.C. l'opera di colonizzazione del Mediterraneo,
anche gran parte della Sardegna fu coinvolta in questa politica
espansionistica. Tra le terre colonizzate ci fu anche l'isola di San Pietro
chiamata con il nome di Enosim o Inosim. Sebbene l'Isola non
ricoprisse un particolare ruolo egemone in campo politico ed economico
paragonabile a quello svolto dalla vicina Sulki (l'attuale Sant'Antioco), i
fenici a Enosim diedero vita, molto probabilmente, a un piccolo nucleo urbano
che, a detta degli archeologi, sarebbe stato l'erede naturale di uno dei più
antichi insediamenti fenici trovati a Portoscuso, databile al 750 a.C.
A dare man forte a questa
tesi è stato proprio il ritrovamento di due stele votive, ritrovate una a
Cagliari, e l'altra nel Tofet di Cartagine, in cui si faceva esplicito
riferimento alla colonia di Inosim. Ciò che emerge particolarmente dalle due
lapidi è la testimonianza di un importante culto praticato nell'Isola, rivolto
al Dio punico Baal Shamim. Nell'iscrizione di Cartagine si fa anche menzione di
un personaggio, originario di Inosim, facente parte della struttura
amministrativa del luogo, autore di un sacrificio votivo.
A confermare il contenuto
delle stele votive sono stati gli scavi archeologici condotti, nel 1961 da F.Barreca
e nel 1962 da G.Pesce, nei pressi della Torre San Vittorio. Fu proprio Gennaro
Pesce che nella sua breve campagna affermò di aver riconosciuto con ogni
probabilità nei pressi della Torre San Vittorio, il tempio di Baal Shamem.
Nella sua breve relazione scrive: "In un
terreno sito presso la Torre San Vittorio, sono stati individuati e posti
parzialmente in luce i resti affioranti di un edificio di età fenicio-punica,
nel quale deve con ogni probabilità riconoscersi il tempio di Bashamem, noto
attraverso una epigrafe punica di Cagliari".
PER SAPERNE DI PIU'
BAAL
Con il termine Baal si intende il nome comune della divinità maschile che veniva adorata dalle
popolazioni Semite ed era usato in varie accezioni per indicare possesso o più
specificamente "possessore". Troviamo così per es. nell'ebraico biblico, il
Baal di una casa, di una cisterna, d'un campo, di un bue ecc.. Attribuito ad una divinità
il nome di Baal lo si trova unito a nomi di città e di altri luoghi per
indicare il "dio possessore e protettore del luogo" e quindi dei suoi abitanti.
Così il Baal della città di Tiro o il Baal della montagna di Hermon. Come nome
divino Baal entra anche nella formazione dei nomi semitici di persone come per
es. quelli cartaginesi di Haani-bal che significa "grazie di Baal", Hasdrubaal
"soccorso di Baal". Tra le varie interpretazioni
del termine una in particolare si potrebbe ritrovarla nella divinità
cartaginese nota con il nome di Baal Hammon, venerata particolarmente nel nord
Africa e poi in vari paesi del mediterraneo. Molto probabilmente era la
divinità principale dei Cartaginesi. Hammon significa "ardente" e in una stele
fenicia essa e rappresentata con una raggiante corona sul capo, e alcuni
studiosi l'hanno identificato con il dio Sole. Questo dio sarebbe stato
chiamato anche Baal Samaim ( Baal dei cieli), noto anche a Plauto e a
sant'Agostino con il nome di Balsamem (-en). Una interpretazione diversa è data
da altri storici delle religioni semitiche secondo i quali i vari Baal erano
divinità individuali e principalmente locali e ad essi si attribuiva
soprattutto l'irrigazione del luogo e quindi alla fertilità del luogo stesso.
Molto probabilmente questa divinità era la stessa che gli abitanti di Enosim adoravano proprio nel periodo
della colonizzazione fenicia. Infatti dovette essere certamente una divinità
molto importante se nell'iscrizione ritrovata nel XIX secolo, a Cagliari, viene
anche menzionata nell'Isola l'esistenza di un tempio a essa dedicato.
Note bibliografiche
P.Bartoloni, Porti e Approdi antichi del Sulcis da rassegna organizzata dell'Associazione Italia Nostra Onlus, 2011.
G.Ferraro "Battantier", Isola di San Pietro lambita dall'acqua e dalla storia,ed. in proprio, Londra, 2005
G.Lapicca-G.Piredda, Carloforte, antiche civiltà e misteri archeologici, ed. Susil, Carbonia, 2013